domenica 13 marzo 2011

Alexander McQueen

Figlio di un tassista, Alexander McQueen lascia la scuola all'età di 16 anni per entrare subito nel mondo del lavoro. Dopo aver lavorato per Savile Row, per Gieves & Hawkes e per i celebri costumisti teatrali Angels e Bermans, all'età di 20 anni McQueen si trasferisce a Milano per lavorare per Romeo Gigli. Nel 1992 ritorna a Londra per completare la propria formazione presso la prestigiosa Saint Martin's School of Art.
Nel 1996 McQueen viene assunto come direttore creativo di Givenchy al posto di John Galliano, con cui, fra alti e bassi, rimarrà fino al 2001, anno in cui lascerà la maison definendola costrittiva per la propria creatività. In questo periodo Alexander McQueen fa conoscere il proprio nome nella scena dell'alta moda con sfilate trasgressive e shockanti, al punto di essere definito hooligan della moda.
Nel 1999, a Londra, ha realizzato una sfilata provocatoria in cui comparivano la modella Aimee Mullins, amputata delle gambe, che a grandi passi ha attraversato la passerella su protesi in legno finemente intagliato, e dei robot per la verniciatura delle auto che spruzzavano su abiti di cotone bianco.
Dal 2001 lo stilista è entrato a far parte del gruppo fiorentino Gucci, ed ha espanso la propria produzione aprendo nuove boutique a Londra, Milano e New York, e lanciando sul mercato il profumo Kingdom. Nel 2003 ha collaborato con la Puma per la realizzazione di una linea di scarpe da ginnastica.
Nel corso della propria carriera, McQueen ha vinto il riconoscimento di "stilista inglese dell'anno" per quattro volte dal 1996 al 2003, ed ha vinto il premio "stilista dell'anno" dal consiglio Fashion Designer Awards nel 2003.
Nel 2009 ha fabbricato le scarpe Armadillo, indossate anche da Lady Gaga nel video della hit Bad Romance.
È stato trovato morto impiccato, così dice il Sun, nella sua abitazione londinese l'11 febbraio 2010 all'età di 40 anni.
Isabella Blow: icona del fashion system, e intima amica di Alexander e morta suicida nel 2007, ha permesso al giovane designer di iniziare la sua carriera.
Cifre stilistiche: creatività visionaria, legata ad un immaginario dark, gotico e legato al concetto di morte, show e spettacolarizzazione, tailoring e grande soirèe. Per la comunicazione si affida all’artista-fotografo Nick Knight.
Ispirazioni: Damien Hirst, Marina Abrahmovic, Elsa Schiapparelli (abito cassa toracica, 1938), estetica gotica e medioevale, arte simbolista (Gustave Moreau), cyborg style, sado-guerriera, jack-the-ripper style, insolito e bizzarro, mutazione, Philip Tracy.

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